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Le statistiche commerciali esterne recentemente pubblicate da UN Comtrade * degli Emirati Arabi Uniti (UAE) confermano i timori di SWISSAID: gli UAE continuano a importare oro da aree di conflitto e contrabbando, in particolare dal Sudan e dai paesi vicini. Nel 2024, gli UAE hanno importato 29 tonnellate di oro dal Sudan, rispetto alle 17 tonnellate del 2023, oltre a quantità significative da paesi confinanti: 27 tonnellate dall'Egitto, 18 tonnellate dal Ciad e 9 tonnellate dalla Libia. Da questi ultimi due paesi, l'oro è contrabbandato e controllato dalle Rapid Support Forces (RSF), una milizia paramilitare sudanese il cui abuso viene riportato dai media. Questo conferma il ruolo degli UAE come la principale destinazione per l'oro di contrabbando sudanese. SWISSAID ha pubblicato un'analisi su questo nel maggio 2025 (Rapporto African Gold).
Il fenomeno non si limita al Sudan e ai vicini. Nel 2024, gli UAE hanno importato 31 tonnellate di oro dall'Uganda (2023: 14 tonnellate) e 19 tonnellate dal Ruanda (2023: 13,8 tonnellate), due paesi che producono poco oro ma fungono da crocevia per l'oro di contrabbando dalla Repubblica Democratica del Congo, spesso legato a conflitti. Gli UAE hanno importato anche 52 tonnellate dal Togo (4 miliardi di dollari), un paese che non estrae quasi oro. Ciò dimostra l'entità delle reti di contrabbando nella regione e i loro legami con gli UAE.
Oro russo e guerra in Ucraina
L'oro russo, che contribuisce al finanziamento della guerra in Ucraina, non fa eccezione. Nel 2024, gli Emirati Arabi Uniti hanno dichiarato di aver importato 66 tonnellate di oro dalla Russia (per un valore di 5,4 miliardi di dollari), rispetto alle 41 tonnellate del 2023. Inoltre, 78 tonnellate di oro dall'Armenia (per un valore di 5,8 miliardi di dollari), un paese che funge quasi esclusivamente da stato di transito per l'oro russo, rispetto alle 41 tonnellate dell'anno precedente.
Queste cifre evidenziano le gravi carenze nell'applicazione della legislazione emiratina sull'approvvigionamento responsabile dell'oro ('Due Diligence Regulations for Responsible Sourcing of Gold') del 2023, nonostante si basi sulle linee guida dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) e vieti l'importazione di oro illegale o legato a conflitti. Di fronte a queste cifre, gli Emirati Arabi Uniti dovrebbero essere nuovamente inseriti nella lista grigia della Financial Action Task Force (FATF), afferma Marc Ummel, esperto di risorse naturali di SWISSAID. SWISSAID aveva già rivelato nel 2024 in un rapporto che gli UAE avevano importato tra il 2012 e il 2022, 2.569 tonnellate di oro illegale dall'Africa per un valore di circa 115 miliardi di dollari.
Boom delle importazioni dagli Emirati in Svizzera
La Svizzera è direttamente coinvolta in questo commercio problematico, poiché importa oro dagli UAE di origine sconosciuta. Tra gennaio e settembre 2025, Berna ha importato 316 tonnellate di oro per un valore di 27 miliardi di franchi svizzeri, più del doppio della media annua.
«Questo massiccio aumento è particolarmente preoccupante dato le quantità di oro illegale e oro di conflitto che vengono trasportate dagli UAE, oltre alla totale mancanza di trasparenza riguardo alla loro vera origine», spiega Ummel. Il recente annuncio dell'Associazione Svizzera dei Metalli Preziosi (ASMP) di istituire un registro nel 2026 per fornire maggiori informazioni sull'origine dei metalli trattati in Svizzera non chiarirà questa questione. Infatti, Valcambi, la raffineria che importa quasi tutto l'oro dagli Emirati in Svizzera, non è più membro dell'ASMP. Questi dati quindi non saranno inclusi in questo registro.
Per SWISSAID, è cruciale che la revisione in corso del regolamento di controllo dei metalli preziosi aumenti i requisiti di tracciabilità e trasparenza pubblicando le fonti di approvvigionamento delle raffinerie svizzere.
Contatti:
Marc Ummel, Responsabile del dipartimento risorse naturali di SWISSAID, Tel: +41 (0)79 694 49 21, m.ummel@swissaid.ch
Thaïs In der Smitten, Responsabile della comunicazione di SWISSAID, Tel: +41 (0)77 408 27 65, media@swissaid.ch
Thaïs In der Smitten, SWISSAID - Media e campagne Tel. +41 (0)77 408 27 65 th.indersmitten@swissaid.ch
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Fonte: Swissaid, comunicato stampa
Articolo originale in tedesco pubblicato su: Vereinigte Arabische Emirate mehr denn je Drehscheibe für Konfliktgold
Traduzione automatica dal tedesco con l’aiuto dell’intelligenza artificiale. Contenuto revisionato per il pubblico italofono. Fa fede esclusivamente il testo originale del comunicato stampa.